San Martino al Cimino – Il convegno “Città Ideali” del 13 e 14 giugno si propone come un’ampia riflessione su questo percorso millenario, dalle visioni antiche alle sfide contemporane.
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Da Platone ai visionari del XXI secolo, l’idea di una città perfetta ha acceso l’immaginazione di filosofi, architetti e pensatori. Ma cos’è esattamente una città ideale? Non una semplice utopia statica, bensì un concetto dinamico, in continua evoluzione con il mutare delle società, delle culture e delle sfide ambientali. Esplorare questa idea non è solo un affascinante viaggio nel passato, ma soprattutto un’occasione per delineare i principi di un futuro urbano più armonioso e sostenibile.
“La vera misura di una città non è la sua dimensione o la sua popolazione, ma la felicità dei suoi cittadini.”
Questa riflessione di Aristotele, risalente a oltre duemila anni fa, risuona ancora oggi con sorprendente attualità, ricordandoci che il fine ultimo dell’organizzazione urbana è il benessere collettivo.
Città Ideale dai filosofi greci agli illuministi
Le radici del concetto di città ideale affondano profondamente nell’antichità classica. Già nella Grecia antica, Platone immaginava Kallipolis, una città-stato governata dalla saggezza dei filosofi, dove giustizia e virtù erano i pilastri della convivenza. Aristotele, pur con una visione più pragmatica, rifletteva sull’importanza di un equilibrio sociale e di un governo costituzionale per garantire la prosperità dei cittadini. Il Rinascimento riscoprì questi ideali classici, innervandoli di una rinnovata sensibilità estetica. Armonia, simmetria e proporzione divennero i canoni di una pianificazione urbana che aspirava a riflettere un senso di bellezza di matrice antica, integrando spazi verdi e monumentali in un dialogo euritmico che rispecchiava l’organizzazione sociale.
Con l’Illuminismo e l’emergere delle problematiche legate alla crescita urbana, il tema della città ideale tornò prepotentemente alla ribalta. I modelli utopistici di questo periodo, basati su principi di funzionalità e razionalità, influenzarono profondamente l’architettura del XX secolo. Oggi, questa eredità si traduce nella progettazione di città sostenibili, interconnesse e inclusive, che pongono al centro energie rinnovabili, spazi verdi, partecipazione civica e infrastrutture resilienti.
Perchè un Convegno sulle Città Ideali?
Il convegno Città Ideali: visioni e progetti per il futuro urbano (14-15 giugno, San Martino al Cimino, Viterbo) si propone come un’ampia riflessione su questo percorso millenario, dalle visioni antiche alle sfide contemporanee. Ma ambisce anche a essere un punto di partenza concreto: la creazione di una rete di città italiane ed europee che, per la loro peculiare pianificazione, per la connessione tra abitanti e ambiente, possano essere considerate esempi attuali di “città ideale”.

In questo contesto, il borgo che ospita il convegno, con la sua storia stratificata e la sua armonica integrazione tra la fase abbaziale e la rifondazione seicentesca, si offre come un esempio emblematico di questa concezione.
Visioni futuristiche di Città Ideali, non un’utopia ma un obiettivo
In conclusione, il sogno della città ideale non è un’utopia irraggiungibile, ma un faro che guida la nostra progettazione urbana verso un futuro più vivibile e sostenibile. Riflettere sulle visioni del passato e sui modelli attuali ci offre gli strumenti per costruire comunità urbane che mettano al centro il benessere dei cittadini e l’armonia con l’ambiente circostante. Il viaggio verso la città ideale è un percorso continuo, un dialogo aperto tra storia, innovazione e aspirazione al bene comune.

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